50 km non sono molti, vorrei farne quasi il doppio, ma la giornata non e' delle migliori, il vento mi e' patrigno, la carrettera panamericana e' un continuo salire e scendere, 20-30 'mangiaebevi' che non fanno progredire il chilometraggio. Insomma, una giornata un po' cos¡... seguo il consiglio di Sergio, mi fermo in un piccolo negozio che ha un letto da affittare, la famiglia mi accoglie con gioia, gli occhi della piccola Daniela sono timidi ma curiosi, ceno con loro e quando scopro che il genero parla il portoghese (che conosco meglio dello spagnolo) la conversazione si dipana con forza, parliamo di musica, di canzoni, di Iva Zanicchi, di Domenico Modugno, dei Pink Floyd e dei Police. Piano piano, con discrezione porto la conversazione sulla politica, su Allende e su Pinochet, ma ci vuole delicatezza... ripeto le ferite sono ancora vive. La cucina e' di quelle senza eta' c'e' il braciere con i carboni ardenti per scaldare le vivande, vecchie stoviglie usurate... ma tutto sa di casa, di sane cose e dopo quasi un mese di deserto vissuto da lupo, tutto questo ti rende per un'attimo in armonia con il creato, con te stesso. Quando arrivo in camera, scopro che non c'e' l'energia elettrica, qui la luce si ottiene o con un generatore, o con il gas o con le candele. I padroni di casa, mi fanno trovare una candela accesa in camera e una in bagno, tutto mi riparta a tempi passati e mai vissuti, ma sentiti raccontare. Ho seguito il consiglio di Sergio, conterraneo di Roberto, l'uomo della giustizia, che vive al di la' del fiume.
Transamerica 2009
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martedì 15 dicembre 2009
Antichi gesti.
Una di queste mattine, dopo aver fatto colazione, ed esser rimontato in bici, mi sento chiamare 'Hola, caballero, donde vas? 'Al Sur' rispondo... e lui 'Ma sei italiano...?' 'Certo'. Insomma Sergio, veronese, di 63 anni, partito da Ushuaia 40 gioni prima, sta andando in Alaska in bici da solo... e con un bagaglio molto meno ingombrante del mio. Parliamo una mezz'oretta, mi faccio dire molte cose e lui mi consiglia una stanza per la notte a 50 km di distanza... perche' dopo, mi dice incontrerai poco.
50 km non sono molti, vorrei farne quasi il doppio, ma la giornata non e' delle migliori, il vento mi e' patrigno, la carrettera panamericana e' un continuo salire e scendere, 20-30 'mangiaebevi' che non fanno progredire il chilometraggio. Insomma, una giornata un po' cos¡... seguo il consiglio di Sergio, mi fermo in un piccolo negozio che ha un letto da affittare, la famiglia mi accoglie con gioia, gli occhi della piccola Daniela sono timidi ma curiosi, ceno con loro e quando scopro che il genero parla il portoghese (che conosco meglio dello spagnolo) la conversazione si dipana con forza, parliamo di musica, di canzoni, di Iva Zanicchi, di Domenico Modugno, dei Pink Floyd e dei Police. Piano piano, con discrezione porto la conversazione sulla politica, su Allende e su Pinochet, ma ci vuole delicatezza... ripeto le ferite sono ancora vive. La cucina e' di quelle senza eta' c'e' il braciere con i carboni ardenti per scaldare le vivande, vecchie stoviglie usurate... ma tutto sa di casa, di sane cose e dopo quasi un mese di deserto vissuto da lupo, tutto questo ti rende per un'attimo in armonia con il creato, con te stesso. Quando arrivo in camera, scopro che non c'e' l'energia elettrica, qui la luce si ottiene o con un generatore, o con il gas o con le candele. I padroni di casa, mi fanno trovare una candela accesa in camera e una in bagno, tutto mi riparta a tempi passati e mai vissuti, ma sentiti raccontare. Ho seguito il consiglio di Sergio, conterraneo di Roberto, l'uomo della giustizia, che vive al di la' del fiume.
50 km non sono molti, vorrei farne quasi il doppio, ma la giornata non e' delle migliori, il vento mi e' patrigno, la carrettera panamericana e' un continuo salire e scendere, 20-30 'mangiaebevi' che non fanno progredire il chilometraggio. Insomma, una giornata un po' cos¡... seguo il consiglio di Sergio, mi fermo in un piccolo negozio che ha un letto da affittare, la famiglia mi accoglie con gioia, gli occhi della piccola Daniela sono timidi ma curiosi, ceno con loro e quando scopro che il genero parla il portoghese (che conosco meglio dello spagnolo) la conversazione si dipana con forza, parliamo di musica, di canzoni, di Iva Zanicchi, di Domenico Modugno, dei Pink Floyd e dei Police. Piano piano, con discrezione porto la conversazione sulla politica, su Allende e su Pinochet, ma ci vuole delicatezza... ripeto le ferite sono ancora vive. La cucina e' di quelle senza eta' c'e' il braciere con i carboni ardenti per scaldare le vivande, vecchie stoviglie usurate... ma tutto sa di casa, di sane cose e dopo quasi un mese di deserto vissuto da lupo, tutto questo ti rende per un'attimo in armonia con il creato, con te stesso. Quando arrivo in camera, scopro che non c'e' l'energia elettrica, qui la luce si ottiene o con un generatore, o con il gas o con le candele. I padroni di casa, mi fanno trovare una candela accesa in camera e una in bagno, tutto mi riparta a tempi passati e mai vissuti, ma sentiti raccontare. Ho seguito il consiglio di Sergio, conterraneo di Roberto, l'uomo della giustizia, che vive al di la' del fiume.
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