Transamerica 2009
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venerdì 30 aprile 2010
25 aprile
Come ogni anno anche questo 25 aprile è passato con le dovute manifestazioni e celebrazioni. Ma ogni anno le persone sono sempre meno, i vecchi partigiani via via muoiono, la gente o almeno una parte tende a non partecipare a queste ricordanze. Con mio padre ero ad Agliana dove, lui e mio nonno Magnino, abitavano. Mio fratello invece era a Treppio, dove in combattimento fu ucciso Magnino.
Qui, ad Agliana, il 25 aprile è ancora sentito, tante sono le persone che partecipano ed è sentibile la commozione che li accompagna. Quest'anno il corteo è passato da tutti i cippi dei caduti per la libertà del Comune. Sono stato onorato di portare con mio padre una ghirlanda di alloro al monumento, situato nella piazza centrale del paese, di Magnino e dei altri tre partigiani caduti. E' stato bello porre la ghirlanda, essere vicino a mio padre, davanti a tutte le autorità ed al popolo aglianese a rendere omaggio a Magnino a Germano, Adelmo e Ivan Paolo. Mi piacerebbe parlare di mio nonno... di quando liberò un suo compagno dall'ospedale del Ceppo di Pistoia, di quando andò ad ordinare la bara all'amico Ivan Paolo, scoprendosi alle autorità del regime, di quando tesseva la tela dell'antifascismo aglianese. Oppure di quando era a capo della Brigata Bozzi, o del suo sacrificio sulla collina di Treppio per salvare tutti i suoi compagni.
Poi la sera, con l'amico Gaspe, è stato la volta del concerto dei Modena City Ramblers... ed è stata la serata degli ossimori. Sentivo i giovani che cantavano... 'no allo sfruttamento' e guardavo i loro vestiti, molti dei quali di aziende presenti nel libro nero delle multinazionali che sfruttano i popoli 'poveri'. Altro ossimoro: tanti, tantissimi si definiscono ecologisti... appoggiano giustamente le varie campagne per le Natura... ma poi lasciano l'area del concerto come una delle peggiori discariche. Gettano a terra di tutto. Ultimo ossimoro: cantano inni e vecchie storie senza sapere cosa comportano, da dove vengono, quanti morti hanno fatto... Insomma... una serata all'insegna degli ossimori.
Foto: Magnino Magni
sabato 24 aprile 2010
Spostiamo il limite
http://www.youtube.com/watch?v=VJMbk9dtpdY&translated=1
Questa è la storia di un padre e un figlio che insieme hanno compiuto qualcosa di veramente grande: portare a termine un'Ironman (3.800 metri di nuoto + 180 km in bicicletta + 42,195 km di corsa).
Questa è la storia di un padre e un figlio che insieme hanno compiuto qualcosa di veramente grande: portare a termine un'Ironman (3.800 metri di nuoto + 180 km in bicicletta + 42,195 km di corsa).
giovedì 15 aprile 2010
Il paese degli spiriti
Ci sono momenti in un viaggio e sopratutto nella vita, che le difficoltà sono tante, forse troppe e allora cerchi nuove energie dentro di te, nei tuoi affetti, nel tuo passato. E quando pedali sotto il sole cocente, ad alta quota, o sotto una pioggia sferzante o contro un vento 'animale'... sai che hai scelto tutto ciò e tutto è così come deve essere, come tu lo avevi immaginato. Ma nei momenti bui, nella tua amata solitudine, i pensieri vanno ai tuoi affetti, ai tuoi amici, alla tua famiglia, ad amori perduti o impossibili, ad una ragazza per cui la fatica diventa un piacere. Ma a volte non basta... e allora contro demoni e fantasmi ecco arrivare gli amati spiriti e allora vedo Alessandro, mio zio... parlarmi pacato e sorridente indicarmi la via e darmi una pacca sulla spalla. E odo mio nonno Beppe, uno dei punti di riferimento della mia infanzia, odo le sue parole di conoscenza e coraggio e ricordo così bene il suo volto. Vedo mia nonna Fulvia, moglie di Magnino, che giovane vedova mai si è risposata, sempre fedele al suo amore. E là tra sudore e fatica vedo l'amico Roberto, la sua voglia di giustizia e di amore... e sento grande la sua forza, che mi dice di andare avanti... E poi tra fiori e mare reincontro Veronica, bellissima come sempre, posso toccare ancora una volta i suoi lunghi capelli, il suo bel viso e ascolto il suo canto tra un'onda e un soffio di vento. E poi là dove la fatica sembra prevalere, vedo Magnino, mio nonno, nel rosso di un tramonto, vedo le sue armi e vedo che le getta a terra e mi dice "Queste sono le mie armi, ma non ne hai bisogno, non ora, avanti uomo, vai avanti. Mi dispiace di non averti mai abbracciato, piccolo mio". Allora la fatica si fa dolore ma non la senti, e vai avanti, fino a una meta... non importa quale o se non c'è.
Foto di Paolo e nino
giovedì 8 aprile 2010
Nino Front page man
sabato 3 aprile 2010
E d'improvviso.
All'improvviso la sento arrivare, è notte, il vento ulula... e la Patagonia torna prepotente, senti il suo richiamo, senti la sua voce, il suo canto. Come le sirene di Odisseo ammaliano questo viandante... e non voglio cera nelle orecchie, legatemi all'albero della nave, ma lasciatemi ascoltare il vento patagone, il fuoco di Atacama, la legge del deserto. Lasciatemi ascoltare il canto delle donne e della luna, il rumore della pioggia che cade nel mare, il calore della fatica. No, non voglio cera nelle orecchie come i marinai dell'uomo di Penelope. Voglio solo sentire il richiamo della natura, il richiamo della foresta, le parole delle notti stellate nel deserto. Mi sveglio un attimo... dove sono... nel letto di casa mia, ma il vento patagone ormai si è impossessato della mia anima, riarsa dal sole cileno. Conosco quel vento, conosco le sue parole: vuole tornare a casa. Ma non è ancora tempo, non è ancora il momento, non è ancora il momento. Ma la decisione è da tempo presa: riprendere il cammino.
Tutte le foto di questo post sono di Paolo Bastianello.
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