Qui è riportato il 'simbolo' del viaggio. Grazie a Cecilia per il disegno.

Transamerica 2009

Transamerica 2009
Questo è il percorso della 'Transamerica 2009', che potrà subire variazioni dettate da condizioni atmosferiche e psico fisiche. E non rifiuterà altri mezzi di trasporto.

Patrocini e collaborazioni

Patrocini e collaborazioni

domenica 27 dicembre 2009

I copertoni

la ruota anteriore

la ruota posteriore

dalle foto si deduce chiaramente che Nino ha fatto 2400 km quasi completamente impennando!!!! Che faccio contatto quelli del guinness????

Puerto Montt. E quando dissi ai miei del viaggio.







Aggiorno il blog da Puerto Montt, la porta della Patagonia cilena, nei mesi in cui ho preparato il viaggio, questo nome mi rappresentava una localita' lontana lontana, ora e' qui, ora inizio a pedalare in Patagonia. Che dire... sono ormai quaranta giorni giorni che viaggio, che pedalo e ora sono qua... a Puerto Montt, stanotte prendero' un traghetto che mi portera' a Chaiten non raggiungibile via terra, e da li' iniziero' la Carrettera Austral. Ora affontero' la terra dove molti vengono per dimenticare, per farsi dimenticare, per rinascere, per ricominciare; una terra ostile, dura, aspra.
Il pensiero vola a quando dissi ai miei genitori di questo viaggio, in principio molto piu' lungo e faticoso, e vidi lo sconcerto, lo sgomento, il dolore dipinto nei loro volti. Ho penato non poco per cercare di spiegare il 'segno di Caino' che spinge una persona ad essere se stessa, che spinge una persona, purtroppo, ad 'apportare' dolore a coloro che gli vogliono bene, ho spiegato che ora come ora... dovevo fare questo viaggio, e farlo da solo. Loro... pur con tutto il dolore che avevano, hanno accettato questo viaggio, questa migrazione, questa esperienza lontano.
Ora pero' mio padre e mia madre e tutta la mia famiglia, 'pretendono' una mia foto sul blog (non vorrebbero fossi su una spiaggia cilena o brasiliana). Non amo mettere immagini personali... ma questa volta lo faro'. Quando sono in viaggio, lascio che la Natura faccio il suo corso e la parte di lupo esce fuori... quindi faro' vedere foto da lontano... cos¡ mi si vede poco....
Ancora grazie di tutte le belle parole del blog.

Notte di Natale.







Quest'anno ho scelto di passare la notte di Natale da solo, in un'anonima stanza di uno sconosciuto hostal, di una sperduta cittadina cilena. Indubbiamente e' un'esperienza straniante, che solo vivendo sai cosa si prova. Ma quest'anno era giusto che lo facessi, era una scelta ponderata, da cui non torno indietro. Da piccolo questa era una notte magica, fatta di attesa, di lucine colorate, di sonno da non far arrivare... di bisbigli e speranze. Arrivava Gesu' Bambino, arrivavano Babbo Natale e i regali. Tutta la famiglia stava riunita, il calore era tanto, la voglia di dolcezza anche. Poi gli anni passano, divieni adulto, cerchi altre strade di fede, o la non fede, senti che questa Festa si e' trasformata in un compra compra e te ne distacchi... te ne liberi. Ora, in quella notte passata da solo, senti d'improvviso il ritorno delle stesse sensazioni di quando eri piccolo, vedi le lucine degli alberi di Natale, i canti d'invocazione e forse tu, uomo di piu' di quarant'anni, che ha passato mille vicissitudini, pronto ad affrontare quasi qualunque cosa, attendi la Nuova Venuta, aspetti l'arrivo di Babbo Natale, aspetti le renne, ma non tanti doni... aspetti la risata dell'uomo del Nord. E cerchi il sonno che plachi i motivi che, tra gli altri, ti hanno spinto a questo viaggio, e cerchi il sonno che conduca ad un risveglio che ti faccia trovare un piccolo dono accanto al letto. E mentre gli occhi si fanno stanchi e il dormiveglia arriva... chiare sono le immagine di un bambino che attendeva Babbo Natale, che andava a cercare la borraccina per il presepe e che con tutta la famiglia attendeva la Nativita'.

In un giorno di pioggia.







Poco prima di Natale, il tempo atmosferico mi ricorda che non tutto e' sole, vento e asfalto... ma esiste anche la pioggia. Ed eccola, di prima mattina, forte, fitta e avvolgente. Sono pero' vestito bene, pronto anche per lei... mi ricordo quando mi allenano sotto la pioggia battente e che mi vedeva... sorrideva e mi diceva che ero pazzo. Con il rispetto che nutro per ogni agente atmosferico le chiedo solo di non esagerare... le ore passano lente, ma non troppo, tre, quattro, cinque, tengo una media alta, 20-20,5, arrivo a destinazione, al paese di Locoche, verso le 17.00, ovviamente bagnato fradico. Trovo un hostal, forse l'unico, e la proprietaria... ci mette mezz'ora per decidere da che porta farmi entrare... mi dice di andare a registrarsi... mi chiede il passaporto e i soldi... con tutta calma. Io colavo di acqua, sudato e desideroso di togliermi gli abiti fradici di dosso... passano altri dieci minuti per trovare il nome sul passaporto... Ad un certo punto le chiedo la camera e un bagno, alla registrazione penseremo dopo. Passano altri dieci minuti per decidere in che stanza mi fara' stare... ogni due metri la signora si fermava e pensava... chissa' a che cosa. Finalmente trova il luogo adatto, e mi dice che li' va bene. Faccio la doccia, fredda, e vado a registrami... altri trenta minuti. Nell'attesa, ogni tanto, sento provenire da una porta chiesta con una catena, la voce di una vecchietta che dice: 'Aprite, aprite, voglio uscire' . E la signora che e' con me le dice di star zitta... tutto con molta lentezza... come la lumachina della casa della Fata Turchina di Pinocchio. Hostal... tipo Psyco.

mercoledì 23 dicembre 2009

Auguri

Volevo fare tanti auguri a voi lettori e contemporaneamente trasmettere i miei a Nino: l'artefice di tutta questa bella energia che si respira in questo piccolo blog in espansione.
Auguri a tutti, e alziamo i calici almeno una volta anche per Nino, nostro Ulisse in sud-america.

martedì 22 dicembre 2009

Nella solitudine e nel passato.







Ci sono momenti nella vita in cui si cerca la solitudine, questo e' un viaggio in compagnia di essa, puo' sembrare strano ma la solitudine e' una buona amica. Ci sono momenti, nelle ore di pedalata che la mente si svuota, stando attenta solo ai rumori del traffico, e a volte ti sta bene cosi', a volte invece no... e cerchi un pensiero... un'immagine un dipinto, una poesia. Ma nei momenti davvero 'soli' tutto torna al posto giusto e sai di star bene.



Una di queste sere, volevo dormire in tenda, mi sono avvicinato ad una grande fattoria, con tanto di guardie e guardiola... e ho chiesto se potevo stare in un campo... beh... mi hanno detto di si e che potevo stare con loro nella stanza... abbiamo condiviso cena e caffe'.
In questi giorni di tanti km le gambe si 'credono' quelle di Learco Guerra 'la locomotiva umana' e allora le devo dire di andare un po' piu' piano... perche' sono solo quelle di un viandante. Oppure si credono quelle di Federico, mio fratello, che, quando eravamo piccini, e andavamo sempre in giro in bici... lui faceva delle tirate in pianura (in salita era meno forte) da lasciar quasi indietro i nostri amici e me. Era molto avventuroso andare dal Borghino, dove abitavamo, e dove ancora abitiamo, al Lago Crocialoni, distante sette-otto km, passando da bosco e dalla palude.... era un percorso che ci faceva sentire viaggiatori, pirati, avventurieri... quei posti sono quelli che ancora amo.
Foto: monumento al viaggiatore.
Letto.
Stanza di guardia.

Via dalla citta'.







Da pochi giorni ho lasciato Santiago e a malincuore Giacomo, il ragazzo che viaggia 'accompagnando' un nano... quelli di ceramica... o non so bene di cosa. Sono stato piu' di due giorni in sua compagnia, e mi ha fatto conoscere un po' Santiago. Ci siamo lasciato con la 'vaga' promessa di rivedersi in Toscana, lasciando pero' alla strada il compito di farci reincontrare.... ovviamente invitando, con un po' di tecnologia, la strada a farlo. Giacomo e' stato in Antartide, accompagna un nano nel suo viaggio, ama 'In to the wild'... ringrazio la strada di averlo messo nel mio cammino. Da Santiago, fino a Puerto Montt, il percorso e' totalmente pianeggiante, riesco a percorrere dai 100 ai 130 km al giorno, arrivo in un centro abitato e cerco un hostal. un posto dove mangiare... e poi dormo, cos¡ giorno dopo giorno. Qui il paesaggio e' radicalmente cambiato... c'e' molta acqua, tanti alberi, molto verde.. che diversita' dai deserti del North.

Il vagabondo delle stelle.




"S¡, io, il vagabondo delle stelle, l'avventuriero sanguinario, il Caino errante lungo i secoli, poeta sognatore di epoche dimenticate".... d'improvviso questa frase del 'Vagabondo delle stelle' di Jack London mi entra nella mente... e mi riporta ad un'altro Caino, o meglio al 'segno di Caino', che tanto importante e' nel 'Demian' di Hesse. A chi mi domanda se non ho nostalgia di casa rispondo che tutti i miei affetti, tutti le persone a me care, ogni luogo che amo, lo porto con me nel cuore, nel petto, cos¡, ogni posto e' casa. Forse il viaggiare e' anche questo portare le persone care in giro con te. Una delle notti scorse, passate nel deserto, mi sveglio e... nel cielo non afflitto dalle luci artificiali, posso vedere una quantita' di stelle incredibile. M'immagino un contadino, che semina stelle...e tutto d'un tratto qualcosa lo distrae, una voce, un pensiero, un'immagine e lui con la mente occupata continua a gettare i semi delle stelle... a caso, in grande quantita' e senza ordine. Beh... forse stanotte il contadino delle stelle e' passato di qua.

lunedì 21 dicembre 2009

Ciao Santiago, pedalando verso la regione del Bio Bio




Lasciata la grande e bella Santiago, si ritorna a pedalare nella natura verso la verde regione del Bio Bio, con i suoi monti ed i suoi fiumi. Nino dice: "400 Km a sud di Santiago. Strada totalmente pianeggiante, ma con vento contro. Media 100-120 km/giorno"

martedì 15 dicembre 2009

Santiago del Chile.







Per oggi non vi disturbo piu'... tre post e tante foto... Sono a Santiago, capitale cilena, citta' viva, moderna e ventilata. Qui e' estate. Ma per arrivarci.., volevo fermarmi a Quilicura, cittadina a 10 km da Santiago, dormire e ripartire la mattina presto per trovare un'ostello con calma e senza fretta. Arrivo a Quilicura e non c'e' l'ombra di un hostal, di un residencial... di una camera. domando a tassisti, carabinieros, negozianti... niente di niente. Quasi quasi dormo in un campo... tutti mi dicono 'No, no, qui e' pericoloso, molto pericoloso'. Risalgo in bici.. e dopo poco vedo un motel, per coppiette in cerca di riservatezza... chiedo ad un passante (Marco) se e' aperto... lui mi accompagna addirittura dentro. La cameriera mi spiega che la tariffa e' ad ore, per tutta la notte sono 23.000 pesos, una cifra astronomica, dico no... ovvio e faccio per andare via. La cameriera torna, e dice che 'la signora' mi affitta la camera dalle 24.00 alle 8.00 per 10.000 pesos, cifra un po' altina ma accettabile (un euro vale 700 pesos, quindi 10.000 p. sono circa14 euro). Accetto e mi siedo aspettando le 24.00. Dopo mezz'ora la cameriera torna e mi dice che 'la signora' (per ora mai vista) mi concede la camera da subito, allo stesso prezzo. Entro nella stanza, grande comoda e bella. Dopo poco torna la cameriera, che guardandomi intensamente mi chiede se ho fame, dico di s¡.. ovvio, mi porta succo di frutta, un panino con formaggio, patatine e un the'... mangio tutto e riesco addirittura a ringraziare di persona 'la signora', offrendo quel poco che ho, due caramelle a lei e alla cameriera. La mattina mi danno anche la colazione... Ringrazio tutti e riparto.
A Santiago trovo l'ostello che mi ha consigliato, quasi un mese prima Giacomo, di Bagni a Ripoli (Firenze), incontrato per caso ad Iquique e reincontrato a San Pedro de Atacama. L'ostello e' bello ed economico... mando un sms a Giacomo per ringraziarlo e scopro che, dopo aver avuto un'incidente ed aver subito un'operazione, e' di nuovo a Santiago, nello stesso hostal. Ci incontriamo nel pomeriggio, e dopo tanto tempo di solitudine, che pur amo, di contatti 'mordi e fuggi' apprezzo la compagnia di questo ragazzo (in gamba) toscano in viaggio da qualche tempo in Sudamerica. Andiamo in giro per la citta' e ci prepariamo una bella cena alla brace all'ostello... erano due giorni che mangiavo panini.
Foto: Il Palazzo de La Moneda.
Ingresso del motel ad ore.
Giacomo in veste di cuoco.

Il Demian di Herman Hesse.







Uno di questi giorni e' venuto a trovarmi uno degli scrittori che piu' amo: Herman Hesse, nei suoi scritti parla molto di vagabondaggio, in Narciso e Boccadoro, ne Il lupo della steppa, nel Demian. Sopratutto in quest'ultimo si evince meramente, almeno per me, la necessita' di essere se stessi, qualunque se stesso esso sia. E a volte per esserlo bisogna 'apportare' dolore a chi ti vuol bene, se per essere se stessi significa partire e ritornare, partire e ritornare... si lasciano a casa le persone a cui si vuol bene e che ti vogliano bene. E quest'ultime devono accettare condizioni che non condividono, non sapere dove sei, come stai, in che condizioni sei e avere poche notizie. Se e' difficile partire... e' peggiore, forse, restare.
Fine dell'escursione filosofica.
Foto: La signora Mercedes, che mi fa riposare, mi dissesta e non vuole essere nemmeno pagata.
Arrivo ad un tunnel, vietato alle bici, come faccio? I responsabili della galleria mi fanno salire su un furgone e mi 'trasbordano' dall'altra parte. Grazie!
Carabinieros del Chile, sempre presenti, sempre precisi e disponibili.

Antichi gesti.







Una di queste mattine, dopo aver fatto colazione, ed esser rimontato in bici, mi sento chiamare 'Hola, caballero, donde vas? 'Al Sur' rispondo... e lui 'Ma sei italiano...?' 'Certo'. Insomma Sergio, veronese, di 63 anni, partito da Ushuaia 40 gioni prima, sta andando in Alaska in bici da solo... e con un bagaglio molto meno ingombrante del mio. Parliamo una mezz'oretta, mi faccio dire molte cose e lui mi consiglia una stanza per la notte a 50 km di distanza... perche' dopo, mi dice incontrerai poco.
50 km non sono molti, vorrei farne quasi il doppio, ma la giornata non e' delle migliori, il vento mi e' patrigno, la carrettera panamericana e' un continuo salire e scendere, 20-30 'mangiaebevi' che non fanno progredire il chilometraggio. Insomma, una giornata un po' cos¡... seguo il consiglio di Sergio, mi fermo in un piccolo negozio che ha un letto da affittare, la famiglia mi accoglie con gioia, gli occhi della piccola Daniela sono timidi ma curiosi, ceno con loro e quando scopro che il genero parla il portoghese (che conosco meglio dello spagnolo) la conversazione si dipana con forza, parliamo di musica, di canzoni, di Iva Zanicchi, di Domenico Modugno, dei Pink Floyd e dei Police. Piano piano, con discrezione porto la conversazione sulla politica, su Allende e su Pinochet, ma ci vuole delicatezza... ripeto le ferite sono ancora vive. La cucina e' di quelle senza eta' c'e' il braciere con i carboni ardenti per scaldare le vivande, vecchie stoviglie usurate... ma tutto sa di casa, di sane cose e dopo quasi un mese di deserto vissuto da lupo, tutto questo ti rende per un'attimo in armonia con il creato, con te stesso. Quando arrivo in camera, scopro che non c'e' l'energia elettrica, qui la luce si ottiene o con un generatore, o con il gas o con le candele. I padroni di casa, mi fanno trovare una candela accesa in camera e una in bagno, tutto mi riparta a tempi passati e mai vissuti, ma sentiti raccontare. Ho seguito il consiglio di Sergio, conterraneo di Roberto, l'uomo della giustizia, che vive al di la' del fiume.

sabato 12 dicembre 2009

Notizie fresche che mi giungono via sms dal Cile. Nino è arrivato alla bellissima Los Vilos (consiglio di andarvi a cercare le foto) dopo alcuni giorni complicati a causa del forte vento incontrato e delle molte salite. Mancano 270 Km a Santiago. Il viaggio continua...

lunedì 7 dicembre 2009



I viaggi come questo ti fanno perdere quasi tutti i punti fermi della quotidianita'. Non sai dove dormirai stanotte, non sai quanto potrai bere oggi, non sai quanta fatica farai. E questo ti fa chiedere dove porti tutto questo, se c'e' un obiettivo al viaggio, una meta, una finalita'. Negli ultimi due giorni ho percorso 210 km quasi tutti desertici, stando attento al consumo d'acqua e a quello del cibo. Poi arrivano una piccole conferme... un paesaggio unico, alcuni asini che ti guardano stupiti e con curiosita', un gestore di un hostal che senza aumentare il prezzo della camera ti offre colazione, cena e ti parla del Cile. Salutandoti poi con un 'Ciao Berlucconi italiano'. Eh si, il nostro premier e' molto conosciuto qui. e pronunciano il suo nome con la cc anziche' con la sc. Anche questo e' il viaggio.
Foto: ultime propaggini del deserto di Atacama, molto lungo, non raggiunto in aereo, ovvio. Asini incuriositi dal passaggio di un ciclista (sapranno cos'e' un ciclista?). Ancora sabbia.

Gli abbracci dormienti dell'oceano e del deserto.




A volte ci sono ore e ore che sei solo in compagnia del vento, della strada e di te stesso.. e a volte, solo a volte, la mente cerca qualcosa con cui 'coccolarsi'. Negli ultimi 5-6 giorni ho quasi sempre pedalato... e mi ha tenuto compagnia Isabel Allende, con due dei suoi romanzi 'La casa degli spiriti' e 'D'amore e ombra'. Sono passati anni da quando ho letto quei libri, ma ora che sono in questa terra, tutto torna alla mente, le ferite di un popolo, i ricordi stroncati, le paure non ancora sopite.
Ho dormito in ostelli, ma anche in riva all'oceano, nel deserto... ho pedalato tra cielo, sabbia e mare.
Foto: cena e nottata nel deserto, nottata sull'oceano.

martedì 1 dicembre 2009


un omaggio di un artista semisconosciuto ma di gran talento nomato Domenico Mobilia.
Ne sentirete parlare.....e non bene

sabato 28 novembre 2009

Atacama







Finalmente l'ossessione Atacama, il suo salar, uno dei luoghi piu' aridi della terra, la valle della Luna... S.Pedro e' solo la porta per queste bellezze e infatti e' troppo turistica, ma il salar e la valle...

L'arrivo ad Atacama... ma prima...










Grazie a tutti per le belle parole. Molte sono state le volte che ho ripetuto che questo sarebbe stato un 'viaggio', non una sfida, una performance, un'impresa sportiva. E' un viaggio, lento e costante senza tappe fisse... anche perche`non ne ho. Ieri sono arrivto a S. Pedro de Atacama un nome ricorrente... un'idea, una ricerca. Ma prima ho affrontato chilometri e chilometri di deserto costiero, ho incontrato paesi e conosciuto persone, persone che mi hanno sfamato, parlato e aggiustato la bici, come Erich, responsabile della ritrutturazione di un mercato del pesce, che mi ha saldato Va-Lentina, mi ha offerto pranzo, cena, dormire, colazione e tante parole. Grazie Erich, uomo, saldatore, cuoco, storico e botanico.




Per qualche giorno non ho avuato nemmeno copertura del cellulare, non potendo contattare l'Italia.

venerdì 20 novembre 2009

L'arrivo.



Sono arrivato a Tacna ieri mattina alle 4,45, ho rimontanto la bici (che si chiama Va-Lentina Mi sento uu po' stanchina) coadiuvato da una guardia dell'aeroporto. Ho percorso i primi 30 km quasi tutti nel deserto, al confine peruviano ho trovato funzionari molto gentili, a quello cileno lo stesso. Altri 30 km desertichi fino ad Arica, dove dopo un po' ho trovato un buon ostello. Dormo in un camerone con 8-9 letti. Ho preferito restare qui due notti perche' erano altrettante che non dormivo perche' in viaggio. Il sole e' sempre stato forte. Arica e' una citta' viva e vitale. Domattina parto per Cuya, che dovrebbe essere, come mi hanno detto qui, un 'pueblo pequeno'.
E forse non trovero' nemmeno ostelli come questo per giorni.
Un saluto.
nino

mercoledì 18 novembre 2009

Si parte...!

E l'avventura comincia con il volo verso il Perù e Tacna, dove, riassemblata la bici, si apriranno orizzonti e prenderà vita quel progetto che per ora rimane solo sulla carta. Si Parte...!

venerdì 13 novembre 2009

L'altra faccia dell'Africa.



Da anni l'Africa è immagninata, fotografata, considerata con un continente di povertà, guerre ed etnocidi. Il mondo occidentale così la considera, i mass media lo confermano, lo rassicurano, lo sottolineano. Personalmente ho vissuto 80 giorni in Mozambico e oltre a vedere lo scempio che hanno portato e che portano i colonizzatori europei, oltre a vedere la fame e la miseria dovuta allo 'stupro' di 500 anni di duro dominio portoghese, oltre a sentire la nuova voglia delle persone di colore, di divenire 'bianche', retaggio della colonizzazione, ho visto altre cose.
Ho visto la fierezza di un popolo, i sorrisi dolci di grandi e bambini, la voglia di andare avanti nonostante le difficoltà.